sabato 3 maggio 2014

The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro di Marc Webb


Dopo il disastroso terzo film della saga firmata da Sam Raimi, il brand di Spider-Man è rimasto fermo per alcuni anni. Giusto il tempo per dimenticare l'insopportabile volto Tobey Maguire e nel 2012 viene rilasciato "The Amazing Spider-Man" che costituisce allo stesso tempo un reboot cinematografico e una visione particolare del personaggio, essendo ispirato ad una saga particolare di fumetti (se non erro, la Ultimate). La regia viene affidata a Marc Webb, che nel 2009 aveva stupito tutti con la spendida commedia romantica "(500) giorni insieme". Il successo di pubblico è enorme e anche la critica ne riconosce gli indiscutibili pregi e lo promuove. Sulle ali dell'entusiasmo, la Sony annuncia non uno ma addirittura tre seguiti, a rilascio annuale. Il 2014 è l'anno del secondo.
In seguito alla vittoria contro Lizard, Spider-Man esce dall'ombra e ogni giorno è impegnato a combattere il crimine a fianco della polizia. Sempre più tormentato dalla promessa fatta in punto di morte al capitano George Stacy però, decide di dare un taglio alla sua relazione con Gwen. Durante l'inseguimento di un criminale russo che ha rubato del Plutonio, Peter salva miracolosamente da morte certa Max Dillon, un solitario e frustrato impiegato della Oscorp. Successivamente, durante un controllo al sistema elettrico di una struttura, Max diviene vittima di un terribile incidente che lo trasforma in un essere unicamente costituito di energia, Electro. Sotto questa forma si manifesta al mondo e tocca a Spider-Man intervenire. Allo stesso torna in città Harry Osborn, figlio di Norman, che manifesta la stessa malattia degenerativa del padre ed è deciso ad evitare la morte ad ogni costo.
Quando si cerca di strafare - e lo "Spider-Man 3" di S. Raimi è lì a ricordarcelo - il rischio di fare un fiasco è dietro l'angolo. Di questo evidentemente non se sono resi conto gli sceneggiatori e il regista dato che, malgrado sia ben lungi da essere un disastro, "The Amazing Spider-Man 2" è una delusione. Parziale, certo, ma pur sempre una delusione. D'altronde quando si cerca di comprimere in 140 minuti eventi che avrebbero potuto e dovuto essere trattati in due film di eguale durata non può essere altrimenti. Insomma siamo di fronte al classico esempio di troppa carne al fuoco. E lo dico a malincuore, poiché il nuovo approccio all'Uomo-Ragno mi piace e ho apprezzato il primo capitolo della nuova serie, con il suo misto tra azione, fantascienza e romanticismo. Qui però ci sono troppi eventi, troppi personaggi e troppe tematiche e nessuno di questi aspetti e trattato in maniera sufficiente. Il conflitto interiore Peter Parker/Spider-Man, lo scontro con Electro, la nascita e la discesa in campo di Goblin, la storia d'amore con Gwen Stacy (che alterna momenti imbarazzanti ad altri stupendi), il segreto della scomparsa dei genitori e addirittura l'elaborazione di un lutto: tutti temi che meriterebbero quasi un film a sè ma che qui vengono inseriti uno dopo l'altro senza sosta e senza la possibilità di essere sviscerati a dovere. E questo purtroppo non può che dare una generale sensazione di incompletezza e di confusione, oltre che l'impressione di una grande occasione mancata. E lo è ancor di più se si considera che gli altri aspetti del film sono pienamente riusciti. Dagli attori alla regia. Dal punto di vista visivo poi, la pellicola è una vera e propria gioia per gli occhi, con i suoi colori vivi, la sua fotografia molto pulita e nitida (che richiama un po' i fumetti) e ovviamente con i suoi sensazionali effetti speciali.
L'espressione che meglio definisce "The Amazing Spider-Man 2" è, come ho già detto, occasione mancata. E' naturale che paghi anche il fatto di essere uscito troppo in prossimità di quello che è uno dei migliori comic-movie mai realizzati ( mi riferisco ovviamente a "Captain America: The Winter Soldier") ma il pasticcio combinato a livello di sceneggiatura è notevole e le meraviglie visive riescono a porvi rimedio solo in parte. Peccato.

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