sabato 11 gennaio 2014

American Hustle - L'apparenza inganna di David O. Russell


A distanta di diversi mesi dall'ultima recensione torno a scrivere in occasione dell'uscita dell'ultimo film di David O. Russell, acclamato regista di "The Fighter" e de "Il lato positivo", che questa volta ci porta nell'America di fine anni '70 quando l'F.B.I. mise in piedi l'operazione Abscam, volta a porre un freno alla corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti d'America.
Irving Rosenfeld (Christian Bale) è un piccolo truffatore che opera nel settore delle opere d'arte e dei prestiti finanziari, in coppia con la sua amante Sydney Prosser (Amy Adams). Amante per cui si dice pronto a lasciare sua moglie Rosalyn Rosenfeld (una grandiosa Jennifer Lawrence) ma non suo figlio adottivo. Tutto cambia quando si trova costretto a collaborare con l'F.B.I e in particolar modo con Richie DiMaso (Bradley Cooper), ambizioso agente con in testa l'idea di mettere in gabbia tutti i politici corrotti che riesce a trovare.
Nel vedere una pellicola del genere non si può che rimanere estasiati - almeno inizialmente - dalla maestosità della massa in scena. Tutto, dalle capigliature ai vestiti, dalle auto alle musiche, dalle posture ai temi trattati, è letteralmente in grado di riportarci nell'America degli anni '70 in cui la vicenda è ambientata e ogni aspetto è curato sin nei minimi particolari. In questa atmosfera così elegantemente riprotta è strutturata una sceneggiatura piuttosto divertente, ricca di passaggi degni di nota. Purtroppo, dopo un'impeccabile prima mezz'ora, questa assume un andamento altalenante, con alti e bassi piuttosto evidenti. Forse questo lo si sente anche per via della durata un po' eccessiva ma è innegabile che alcune parti non sono proprio ben orchestrate e amalgamate nell'insieme. Ironia della sorte (o abilità del regista/sceneggiatore), proprio quando le suddette parti cominciano a risultare fastidiose, ecco che scende in campo la grandiosa e bellissima Jennifer Lawrence, in grado, nei pochi minuti a lei concessi, di bucare letteralmente lo schermo con la sua moglie tradita e un po' scema, amante della bella vita ma costretta a casa con un figlio, unico legame - insieme alla sua abilità seduttiva - in grado di tenerla legata allasua unica fonte di reddito, il truffatore Irving Rosenfeld, interpretato da Christian Bale. Più che per la sua prova comunque di alto livello, l'ex Cavaliere Oscuro verrà però ricordato per il suo drastico cambiamento fisico che da palestrato incallito diventa quello di un panzone stempiato con grossi problemi circolatori (americano medio?). Anche Bradley Cooper e Amy Adams si dimostrano all'altezza della situazione anche se, come qualcuno ha detto, sembrano più su di una passerella di moda che su un set cinematografico. Anche a distaza di qualche ora dalla visione, ricordo i due più per gli abiti indossati, le scollature e le capigliature che per le scene che li vedono protagonisti. Da citare almeno anche la discreta prova di Jeremy Renner, nei panni del sindaco di origini italiane Carmine Polito.
A questo punto, la classica domanda: lo vado a vedere o no? Se avete letto un po' di recensioni in giro per il web vedrete che la maggior parte lo ritiene senza possibilità di appello un film pessimo o un capolavoro senza eguali. Come spesso accade, la verità sta nel mezzo: è un film che ha alcune innegabili pecche, tra cui un finale un po' troppo sbrigativo, ma solo l'impeccabile messa in scena merita senza ombra di dubbio una visione. E' tempo di lasciarsi trasportare negli anni '70.