sabato 9 marzo 2013

Upside Down di J. Solanas.


 Mi sono imbattuto in alcune opinioni negative qualche minuto dopo aver cliccato sul tasto prenota della biglietteria online del solito cinema. Malgrado le abbia lette una riga sì e una no per non rovinarmi il film, devo dire che negative è dir poco. Si è trattato infatti di stroncature in toto, cosa che ha demolito le aspettative che mi ero creato nei giorni passati. L'acquisto però era già stato fatto e quindi mi sono recato al cinema. E, a conti fatti, le recensioni lette non sono molto distante dal mio giudizio.
In un universo parallelo, Adam e Eden sono due giovani che vivono su due pianeti diversi e vicini, ognuno dominato dalla propria forza di gravità. Il mondo di sotto, dove si trova Adam, è povero e decadente; il mondo di sopra, dove si trova Eden, è invece ricco e prosperoso. L'unico collegamento tra i due pianeti è una torre creata dalla società TransWorld, deputata all'estrazione di petrolio dal mondo di sotto. Ovviamente il passaggio dall'uno all'altro è assolutamente proibito e altrettanto ovviamente i due giovani si innamorano e cercano di venire a contatto. Durante il loro ultimo incontro vengono però scoperti e nel tentativo di fuga, Eden cade e viene ritenuta morta. Dieci anni dopo Adam la vede ad una trasmissione televisiva e subito si mette sulle sue tracce sfidando leggi e gravità.
Dal punto di vista visivo "Upside Down" è degno di nota. Le varie ambientazioni infatti, unite ad un'atmosfera che in alcuni punti richiama alcuni classici di fantascienza, si dimostrano sin dall'inizio piuttosto suggestive. Basti pensare ad esempio ai passaggi ambientati nell'ufficio al piano 0, con impiegati che lavorano su entrambi i lati, oppure a quelli situati sulle alture quando Adam e Eden si incontrano. Sotto questo aspetto insomma il lavoro è stato più che buono. Qualcuno potrà lamentare un eccessivo utilizzo di CG che in alcuni punti da una sensazione di posticcio ma in linea di massima il film visivamente si mantiene su livello più che buoni. Il vero problema è che togliendo questo aspetto "Upside Down" ha da offrire poco/nulla. E il perchè di tutto questo è da ricercare principalmente nella terribile sceneggiatura. Malgrado l'idea di fondo appaia piuttosto interessante, la resa complessiva è del tutto insufficiente. Buchi enormi, passaggi poco chiari e tagli improvvisi la fanno da padroni e in poco tempo demoliscono anche il più positivo degli spettatori. Quello che resta è una storiella d'amore dal finale scontato e la fastidiosa sensazione di una grande occasione mancata. E dire che i primi minuti erano così promettenti (anche se eccessivamente didascalici): l'introduzione dell'ambientazine, l'enunciazione delle tre leggi che governano il mondo, la presentazione dei due mondi. Poi tutto va alla deriva. In particolar modo le tre leggi vengono se non del tutto ignorate, almeno piegate alla necessità della storia (ma allora che senso ha introdurle come verità assolute?). Senza contare poi le innumerevoli situazioni assurde che si verificano nel corse dell'ora e cinquanta di durata: parti del corpo non soggette alla gravità, antimateria trafugata quasi fossero noccioline, calore disperso dai tessuti, fino ad arrivare - attenti allo spoiler - ad Eden che rimane incinta in chissà quale modo. Tutto questo ripetuto più e più volte. A fronte di questo scempio anche la presenza di K. Dunst (che la visione di "Melancholia" mi ha fatto totalmente riconsiderare) non può nulla.
Dai, ormai avrete capito. Statene alla larga e investite tempo e soldi in qualcosa di meno squallido.